IL PROGETTO DI DIO E LA GRATITUDINE

Finalmente l’Italia si riapre alla vita e la società può iniziare i suoi timidi passi verso un ritorno a quello che noi consideriamo normale. Finalmente la gente può vedersi, incontrarsi, parlare. Dovremmo essere grati a Dio che ci ha fatti vivere nonostante i nostri peccati. Il nostro cuore canti pure al Signore che lo ha liberato, come cantavano i Fanciulli nella fornace, quando l’Angelo cambiò il fuoco in rugiada, e dissero: Benedetto sei Tu, Dio dei nostri Padri, benedetto e glorificato nei secoli. [Daniele 3:52]. Dio è Filantropo, nel vero senso della parola: è amico dell’Uomo. Non più servi, ma amici ci ha chiamato il Signore (cfr. Giovanni 15:9-17). Il Signore ci ha mostrato il suo progetto glorioso di pace e serenità per il futuro, ma non un futuro lontano e distante. Non un futuro “sconosciuto”, ma questo futuro è in realtà già cominciato con la Pentecoste quasi duemila anni fa. Il progetto divino è già qui, pronto per noi. Dobbiamo solo costruire il Regno dei Cieli dentro di noi. Il primo passo per questo progetto spirituale è la gratitudine verso Dio. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Così ci insegna il Signore sulla Montagna (cfr. Matteo 5:1-12).

Il Signore paragona l’anima ad un occhio (cfr. Matteo 6:22). Un occhio pulito può vedere, un occhio sporco sarà come accecato e la sua vista sarà appannata. Così e lo spirito umano. Una anima pura è capace di contemplare le realtà celesti. Scrive san Paolo:  poiché le perfezioni invisibili di Lui, la sua eterna potenza e divinità, si vedon chiaramente sin dalla creazione del mondo, essendo intese per mezzo delle opere sue. [Romani 1:20] E chi e’ capace di sondare i divini Misteri diventa un profeta, entra in dialogo col Signore. Molti santi, come san Giovanni Crisostomo  e san Teofilatto  vescovo di Ohrida scrivono che la purezza di cuore e la castità sono intimamente legate. In particolare, per castità non si intende solamente il non essere lussuriosi, ma anche l’attitudine al digiuno, alla compostezza, alla salubrità del corpo e della mente. Chi permette alla propria mente di vagare in pensieri inutili, perversi e stupidi non riceverà mai la grazia della comprensione, come invece coloro che cureranno il giardino della propria anima e si renderanno attenti nel guardare solamente alle cose buone del mondo. Il risultato della cura spirituale e della purezza del cuore e’ la santità. E nel cammino verso la santità c’è la gratitudine. Essere grati a Dio per il contempo concesso, per il Suo amore e per l’amore dei nostri cari che ci sopportano ogni giorno della nostra vita, gratitudine per il cibo che mangiamo, per ciò che possediamo, perché siamo venuti al mondo e abbiamo potuto sperimentare la gioia della vita donata da Dio. Ringraziamo Dio perché possiamo prendere la comunione, ascoltare il suo Vangelo, e conoscere il suo progetto per noi. Dobbiamo essere grati a Dio e vivere nella gratitudine. Le persone grate sono coloro che rispondono col bene a chi fa loro del bene, senza egoismo e senza cattiveria. Rispondiamo all’amore di Dio col nostro amore, dando parte del nostro tempo (la preghiera) e dei nostri sforzi (aiutare la Chiesa) al fine di ringraziare Colui che è fonte di ogni bene, il nostro Dio. Gloria a Dio negli Eccelsi, e pace in terra e agli uomini benevolenza.

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