LA SANTITA’ DELLA CHIESA ORTODOSSA

“Siate santi, come io il Signore Dio sono santo”. All’impossibile di questa parola risponde il Santo dei santi della Chiesa ortodossa, la sua sovrabbondanza carismatica, che rende partecipi per mezzo dei sacramenti alla natura divina. “ Simon Pietro, servo e apostolo di Gesù Cristo, a coloro che hanno ricevuto in sorte con noi la stessa preziosa fede per la giustizia del nostro Dio e salvatore Gesù Cristo: grazia e pace sia concessa a voi in abbondanza nella conoscenza di Dio e di Gesù Signore nostro. La sua potenza divina ci ha fatto dono di ogni bene per quanto riguarda la vita e la pietà, mediante la conoscenza di colui che ci ha chiamati con la sua gloria e potenza.

Con queste ci ha donato i beni grandissimi e preziosi che erano stati promessi, perché diventaste per loro mezzo partecipi della natura divina, essendo sfuggiti alla corruzione che è nel mondo a causa della concupiscenza”. ( 2 Pietro 1,4) “E partecipi alla santità di Cristo” “Costoro infatti ci correggevano per pochi giorni, come sembrava loro; Dio invece lo fa per il nostro bene, allo scopo di renderci partecipi della sua santità”. (Ebrei 12,10) La Chiesa non cessa d’implorare la grazia vivificante, per innaffiare il suolo arido e deserto dell’umanità:“Mandaci il tuo santissimo Spirito, che santifica le anime nostre e le illumina” (preghiera dell’ufficio dell’Ascensione). Il Cristo “ha dato se stesso per la Chiesa ortodossa, al fine di santificarla” “E voi, mariti, amate le vostre mogli, come Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei” (Ef. 5,25 ), di farne l’agiofania la manifestazione di “Colui che è”, ed è il Santo. L’Apocalisse dice che gli uomini e gli angeli si prosternano dinanzi all’Agnello e cantanoil Trisaghion e il Santo: è la santità espressa nel canto, è la Chiesa divenuta liturgia divina eterna, è la comunione dei santi.

La pluralità delle Chiese ortodosse autocefale lascia intatta la diversità storica delle lingue e delle culture, ma come una sinfonia a più voci, la Chiesa ortodossa è una nel dogma dei sacramenti, nella koinonià (La parola koinonìa deriva da un termine greco che significa“comunione”. È un termine utilizzato nel Nuovo Testamento per indicare la comunione che i primi cristiani avevano tra di loro nella chiesa primitiva. Tale comunione si esternava attraverso alcune pratiche che riguardavano la comunione dei beni, le preghiere giornaliere nel tempio e lo spezzare il pane (Eucaristia). Essa professa ovunque e sempre la medesima fede, come dice Sant’Ireneo “In realtà, la Chiesa ortodossa, sebbene diffusa in tutto il mondo fino alle estremità della terra, avendo ricevuto dagli Apostoli e dai loro discepoli la fede…, conserva questa predicazione e questa fede con cura e, come se abitasse un’unica casa, vi crede in uno stesso identico modo, come se avesse una sola anima ed un cuore solo, e predica le verità della fede, le insegna e le trasmette con voce unanime, come se avesse una sola bocca” Dice ancora Sant’Ireneo “”Il messaggio della Chiesa ortodossa è dunque veridico e solido, poiché essa addita a tutto il mondo una sola via di salvezza Cristo Signore”

 

Ieromonaco Serafim Incitti

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