Per il cristiano ortodosso ma anche per ogni persona le frenesie quotidiane ci stanno allontanando dalla pratica del digiuno, rendendone l’applicazione sempre più difficile. Eppure, il significato di questa rinuncia è enorme e costituisce una tappa fondamentale per la crescita spirituale ed umana di ciascun individuo. Infatti, riuscire a raggiungere un obiettivo di negazione, di privazione a fronte di continue sollecitazioni e messaggi votati al consumo rende, nella sua difficoltà, questa pratica grandemente formativa.
Perché digiunare?
Così scrive padre Alexander Schmemann, nelle pagine del suo libro “La Grande Quaresima” edito da Millennium Novae Romae.
La fame è la condizione nella quale realizziamo la nostra dipendenza da qualcos’altro, e quando il bisogno di cibo si fa insopportabile, capiamo che non avremo mai la vita da noi stessi. E’ quel limite oltre il quale o si muore di inedia, o, soddisfacendo la carne, si ha l’impressione di vivere di nuovo. Qui affrontiamo la questione ultima: Da cosa dipende la mia vita? E giacchè si tratta non di questioni accademiche, ma da avvertenze di tutto il corpo, arriva il momento della tentazione. Satana si presentò a entrambi: Adamo mangiò… ( …) Cristo invece disse che l’Uomo non di solo pane si sostentava.Rifiutò la menzogna cosmica che il Mentitore aveva imposto al mondo intero.
In ultimo luogo, digiunare significa “essere affamati” e andare oltre il limite di quella condizione umana che dipende interamente dal cibo, che in realtà è manifestazione di fame di Dio. Eppure, il Digiuno senza Preghiera non è altro che una norma dietetica. Il Digiuno disconnesso dalla preghiera e dalla meditazione è davvero dannoso e insensato. Solo i Santi hanno dominato sanamente l’Arte del digiunare: sarebbe presuntuoso voler procedere con il digiuno senza una guida spirituale e senza discernimento.
Lo scopo del digiuno ortodosso
Che cos’è il digiuno? A cosa serve? L’obiettivo per un cristiano è eliminare le manifestazioni dannose dell’anima e portare la virtù nella sua vita. I credenti ottengono questo con una preghiera sincera e attenta, e anche più spesso fanno una visita al tempio per partecipare ai servizi divini. Come digiunare? A cosa dovresti rinunciare? Durante il digiuno, i cristiani ortodossi si astengono volontariamente dal mangiare carne, latticini e dolci. Cercano anche di evitare tutti i tipi di piaceri e divertimenti. Ma il cristiano ortodosso, prima di tutto, deve badare non allo stomaco, ma al suo stato d’animo. Il digiuno è erroneamente percepito come una dieta. Spesso molte persone, osservando il digiuno, diventano irritabili, aspettano la sua fine anticipata, dimenticando l’anima. Se una persona iniziasse davvero a pensare alla sua anima, allora si rallegrerebbe sicuramente del digiuno. Dopotutto, tutta la sua essenza è finalizzata alla guarigione dell’anima. Quindi, per un vero cristiano, il tempo del digiuno è il migliore, in questo momento si avvicina a Dio.
Nel digiuno della Dormizione, dedicato alla Santa Vergine Maria, il pesce è permesso nella festa della Trasfigurazione del Signore. Il digiuno della Natività è dedicato alla nascita di nostro Signore Gesù Cristo, non è così severo come la Grande Quaresima, il pesce può essere mangiato ogni sabato e domenica.
Durante la Quaresima di Pietro, dedicata ai santi apostoli Pietro e Paolo, si può mangiare il pesce il martedì, giovedì, sabato e domenica. Tuttavia, come detto sopra, il digiuno non è una dieta. Se una persona, un cristiano, a causa della sua debolezza, ha bisogno di mangiare pesce, allora con la benedizione del sacerdote, per facilitare il digiuno, si può mangiare pesce tutti i giorni. Dopotutto, la cosa principale è la guarigione dell’anima e non ciò che è nello stomaco. Il digiuno nel cibo aiuta a mantenere il digiuno spirituale, perché dopo aver mangiato cibi grassi e gustosi, una persona ha bisogno di sdraiarsi, dormire, trascorrere del tempo nell’ozio, non vuole leggere le preghiere e ancora di più per andare in chiesa. E il cibo può essere cucinato in modo tale da risultare magro e gustoso.
A cosa serve ad un fedele ortodosso ma anche agli altri il digiuno?
Il significato del digiuno, come prescrive la chiesa, è l’acquisizione della purificazione dello spirito e del corpo dalle passioni terrene, dalle manifestazioni negative del proprio “io”, pentimento per azioni sconvenienti e pentimento, perdono del male agli altri, lotta spirituale con l’odio piuttosto dentro rispetto all’esterno. Le persone digiunavano sempre prima del compimento di qualche importante evento spirituale nella loro vita. Per i cristiani, questo è un periodo necessario in cui una persona stessa fa dei passi verso Dio per arrivare a un certo stadio del suo sviluppo spirituale. Questo non è solo un “periodo di digiuno” prima di una festa festiva, ma un lavoro multiforme e persistente su se stessi. È questo tipo di digiuno ortodosso che piacerà a Dio quando una persona cerca sinceramente e diligentemente di cambiare se stessa in meglio. Le sue preghiere del cuore in quel momento saranno certamente accolte dal Signore, che darà forza e aiuto a una persona per fare del bene su questa terra. Oggi ognuno decide in base alla propria fede se digiunare o meno. Nessuno costringerà una persona a limitarla in qualcosa contro la sua volontà. Tuttavia, la chiesa raccomanda il digiuno, necessario per ogni cristiano per abbreviare il suo cammino verso Dio.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.