La “Chiesa abkhaza” dichiara il restauro dell’antico catholicosato, rifiuta il dialogo con la Chiesa georgiana 

Il Patriarcato georgiano non ha autorità canonica in Abkhazia, secondo la sedicente “Chiesa ortodossa abkhaza”, che quindi ha proclamato la restaurazione dell’antico catholicosato abkhazo.

Secondo il Concilio ecclesiastico della “Chiesa abkhaza”, guidato da padre Vissarion Apliaa, la restaurazione del catholicosato, che è esistito in forma separata dalla Chiesa georgiana dal 1470 al 1814, mira a “correggere gli errori commessi riguardo allo status canonico della Chiesa abkhaza”.

Il Concilio della Chiesa abkhaza ha dichiarato le sue intenzioni in un recente discorso a sua Santità il patriarca Ilia della Georgia e a sua Santità il patriarca Kirill di Mosca.

“La Chiesa ortodossa abkhaza dichiara di non voler avere un legame spirituale fraterno con coloro che, contrariamente alla verità evangelica, considerano l’Abkhazia territorio canonico della Chiesa ortodossa georgiana”, dichiara il Concilio, invitando tutte le Chiese locali a “indagare lo status canonico della Chiesa ortodossa abkhaza con l’aiuto del diritto canonico della Chiesa ortodossa”.

In risposta , pur “categoricamente in disaccordo con il contenuto e lo spirito del discorso”, il Patriarcato georgiano ha invitato padre Vissarion a Tbilisi per “l’inizio di un dialogo”.

A febbraio, la “Chiesa abkhaza” ha sospeso tutti i servizi nel tentativo di imporre una risoluzione al suo status. In risposta, il Patriarcato georgiano ha ricordato che Apliia è stato, di fatto, ordinato dal patriarca Ilia, e che l’Abkhazia è universalmente riconosciuta come territorio canonico della Chiesa georgiana, e quindi lo status canonico locale è una questione che deve risolvere la Chiesa georgiana.

Apliia e il suo gruppo hanno chiesto più volte di essere accolti nella Chiesa russa, ma la Chiesa russa ha sempre sostenuto che l’Abkhazia, e anche l’Ossezia del Sud, sono territorio canonico della Chiesa ortodossa georgiana.

E nonostante l’invito della Chiesa georgiana, continua a sostenere che “la questione non si decide a Tbilisi”, ma piuttosto a Mosca, come ha recentemente affermato su Abkhaz TV. A suo avviso, l’invito è solo un altro “inganno” della Chiesa georgiana.

* * *

Il catholicosato abkhazo è esistito dal primo millennio, e come struttura indipendente dal 1470, fino al 1814, quando, in seguito alla conquista di Imereti da parte della Russia imperiale, il catholicosato è stato inserito nell’esarcato georgiano della Chiesa russa.

Dopo il ripristino dell’autocefalia nel 1917, la Chiesa georgiana ha istituito la diocesi di Tskhum-Abkhazia, e dal 1921 al 1993 questa diocesi è sempre stata sotto la giurisdizione della Chiesa ortodossa georgiana. Il Santo Sinodo russo ha riconosciuto la diocesi di Tskhum-Abkhazia come parte integrante della Chiesa georgiana quando ha riconosciuto la sua autocefalia restaurata nel 1943.

Padre Vissarion Apliaa è stato eletto amministratore ad interim della diocesi di Sukhumi e Abkhazia della Chiesa ortodossa georgiana dopo la guerra georgiano-abkhaza del 1992-1993 che ha provocato l’espulsione della maggior parte del clero georgiano per motivi politici. Dopo gli eventi del 2008, il clero georgiano è stato finalmente espulso dall’Abkhazia.

Padre Vissarion ha poi registrato una nuova struttura ecclesiastica nel 2009 – la “Chiesa ortodossa abkhaza”, con uno status autonomo non regolamentato e autoproclamato, separato dalla Chiesa georgiana – uno scisma de facto. Tuttavia, la Chiesa georgiana non ha imposto sanzioni canoniche a padre Vissarion e agli altri chierici per non privare i fedeli abkhazi dei santi misteri.

Sia la Chiesa georgiana che quella russa considerano formalmente padre Visarion ancora come un membro della Chiesa georgiana.

http://www.ortodossiatorino.net

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