DOMENICA DELLE PALME E DELLA PASSIONE DEL SIGNORE

Dopo il Sabato di Lazzaro, arriva una grande festa: il ricordo del trionfale ingresso del Signore in Gerusalemme. Emulando il popolo di Gerusalemme che accolse il Re dei Re in groppa all’asino, cantiamo Osanna…

Colui che ha per trono i cieli e per
sgabello la terra, il Verbo di Dio Padre, il
Figlio a lui coeterno, viene oggi a Betania
modestamente seduto su un puledro
senza ragione: perciò, tenendo rami tra le
mani, a lui acclamano i fanciulli degli
ebrei col grido: Osanna negli eccelsi,
benedetto colui che viene, il Re d’Israele.
Il tropario del Vespro ci illustra in modo splendido e semplice, come sempre, la sostanza della festa. La Chiesa, già dal Vespro si è addobbata a ripercorrere quel momento di gioia prima del tradimento di Giuda. Al Mattutino, si canta:
Con rami di palme spirituali, con
l’anima purificata, come i fanciulli
esaltiamo con fede Cristo, acclamando a gran voce al Re: Benedetto tu,
che sei venuto nel mondo per salvare
Adamo dalla maledizione antica,
divenendo il nuovo Adamo spirituale, o
Filantropo, secondo il tuo
beneplacito. O Verbo che tutto disponi
per il bene, gloria a te.
Ecco chi noi riconosciamo come Cristo, il Messia: il Signore Gesù è colui che è venuto a ricomporre l’armonia cosmica, è Dio stesso, che, incarnatosi, nonostante sia il Creatore d’ogni cosa, accetta di sacrificarsi. Coloro che lo riconobbero come Messia, come Signore, gli vennero incontro con rami di palma, come dice il Vangelo della domenica:
Quando furono vicini a Gerusalemme, verso Bètfage e Betània, presso il monte degli Ulivi, mandò due dei suoi discepoli e disse loro: «Andate nel villaggio di fronte a voi e subito, entrando in esso, troverete un puledro legato, sul quale nessuno è ancora salito. Slegatelo e portatelo qui. E se qualcuno vi dirà: “Perché fate questo?”, rispondete: “Il Signore ne ha bisogno, ma lo rimanderà qui subito”». Andarono e trovarono un puledro legato vicino a una porta, fuori sulla strada, e lo slegarono. Alcuni dei presenti dissero loro: «Perché slegate questo puledro?». Ed essi risposero loro come aveva detto Gesù. E li lasciarono fare. Portarono il puledro da Gesù, vi gettarono sopra i loro mantelli ed egli vi salì sopra. Molti stendevano i propri mantelli sulla strada, altri invece delle fronde, tagliate nei campi. Quelli che precedevano e quelli che seguivano, gridavano: «Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide! Osanna nel più alto dei cieli!».[Mc 11,1-10]
Dal punto di vista rituale, è una delle grandi feste annuali. Il Grande Vespro è arricchito, oltreché dalle Paremie, anche dalla Litia e dall’Artoclasia, e, in alcuni luoghi – come per esempio in Romania – si snoda, alla conclusione del Mattutino e prima della liturgia, una solenne processione nella quale si cantano i tropari del giorno intervallati dal Trisagio e dai salmi. Vengono benedetti i rami di palma, salici, abeti o qualsiasi pianta che sia disponibile nelle regioni in cui ci troviamo.  La preghiera di benedizione delle palme (o di qualsiasi pianta usata per la festa) è la seguente, da svolgersi al Mattutino festivo, dopo il salmo 50:
Signore, Tu che siedi sopra i Cherubini e che hai stabilito su tutto l’universo la tua Signorìa e hai inviato il tuo Figlio Unigenito nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo perché redimesse il mondo intero e tutto il cosmo con la Croce, la morte, la sepoltura e la sua Resurrezione, e al Cui arrivo a Gerusalemme prima della sua volontaria Passione il popolo, giacente nell’oscurità e nell’ombra della morte, raccolse fronde di alberi e di palme e li condusse dinnanzi a Lui in segno di vittoria e di Resurrezione, e gli si fece incontro. Tu Stesso, Sovrano, proteggi anche noi che a somiglianza di questo giorno di festa rechiamo in mano palme e tralci d’albero, come quella folla di gente e di bambini, e ti cantiamo come loro “Osanna”. Con canti spirituali e inni a tua glorificazione possiamo arrivare al terzo giorno, al tempo della tua vivificante Pasqua. In Gesù Cristo, il nostro Signore, col quale sei lodato e glorificato, assieme col Santissimo, buono e vivifico Spirito, ora e sempre nei secoli dei secoli. 

Adesso siamo pronti ad entrare nel profondo del nostro viaggio: avendo contemplato la rivelazione pubblica del ministero del Signore, siamo pronti a seguirlo nell’espletazione di questa missione divina: la fondazione della Chiesa, il suo sacrificio puro e perfetto, e sua gloriosa Resurrezione.

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