Festa del Battesimo del Signore nel Giordano

Vangelo secondo Matteo

In quel tempo Gesù dalla Galilea andò al Giordano da Giovanni per farsi battezzare da lui. Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?». Ma Gesù gli disse: «Lascia fare per ora, poiché conviene che così adempiamo ogni giustizia». Allora Giovanni acconsentì. Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. Ed ecco una voce dal cielo che disse: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto».

 

Insieme ad una lettura storica-cronologica nella quale è posto in evidenza l’episodio del battesimo di Gesù, l’incontro con Giovanni, prima dell’inizio della sua vita pubblica, si può tener presente una lettura simbolica, aiutati dai Padri orientali, nella quale si inquadra maggiormente il tempo liturgico, quello natalizio, che si conclude con la piena manifestazione di Dio come uomo. Una sintesi della manifestazione-epifania del Figlio di Dio nella carne.

Dopo la “comparsa” di Giovanni sulla scena (13,1), Gesù, da Nazaret, dove aveva trascorso l’infanzia e la prima giovinezza (Mt 12,23), si reca al fiume Giordano. Da buon israelita è attento ai movimenti religiosi autentici che sorgono tra il popolo. Mostra di approvare l’opera di Giovanni e decide di ricevere il battesimo con acqua, non certamente per essere perdonato dai peccati, ma per unirsi e condividere pienamente le attese e le speranze di tutti gli uomini e le donne. Non è l’umanità che va da Lui, ma è Lui che va verso di essa, secondo la logica dell’incarnazione.

Nella tradizione della chiesa ortodossa, il Battesimo di Gesù è la festa più importante nelle liturgie natalizie. Il 6 gennaio si festeggia insieme: battesimo, nascita, visita dei magi, nozze di Cana come un’unica realtà. Più che dello svolgimento storico della vita di Gesù si tiene conto della sua rilevanza teologica-salvifica. L’interesse non è concentrato sull’aspetto sentimentale, ma sulla manifestazione storica di Dio e il suo essere riconosciuto come Signore.
Cirillo di Gerusalemme afferma che Gesù conferisce alle acque del Battesimo il “colore della sua divinità”).
Gregorio di Nissa scrive che la creazione di questo mondo e la creazione spirituale, un tempo nemiche, si riuniscono nell’amicizia, e noi umani, fatti un solo coro con gli angeli, partecipiamo alla loro lode .
Alla discesa nelle acque corrisponde la discesa nelle viscere della terra simbolizzata nella nascita nella grotta. Le acque distruttrici diventano acque di salvezza per i giusti.
Le letture vetero-testamentarie nella liturgia dei Vespri evocano le acque che salvano: lo Spirito aleggia sulle acque nella creazione (Gn 1), le acque del Nilo salvano Mosè (Es 2), le acque si aprono al passaggio del popolo d’Israele (Es 14), le acque di Mara diventano dolci (Es 15), le acque del Giordano si aprono davanti all’Arca (Gios 3), le acque del Giordano guariscono Naaman il lebbroso (2Re 5) ecc. Gesù poi trasforma l’acqua nelle nozze di Cana in vino (Gv 2) come segno che la salvezza è giunta.
In questa festa, nella liturgia ortodossa, c’è la tradizione di benedire le acque immergendo per tre volte la croce (la triplice immersione battesimale) in un pozzo o in un fiume. Si evoca il profeta Isaia: si rallegrino il deserto e la terra arida (Is 35,1-10), voi tutti assetati venite all’acqua (Is 55, 1-13), attingete acqua con gioia (Is 12,3-6).

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